Hohenschwangau, il castello della giovinezza
Hohenschwangau, situato nel sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, non è propriamente uno dei "castelli di Ludwig" perchè non venne costruito da Ludwig II (1845-1886) ma moralmente lo è visto il determinante ruolo che ha avuto nella vita del sovrano bavarese, che qui trascorse buona parte della giovinezza e sempre qui ospitò l'amico Richard Wagner. E' molto probabile che l'atmosfera romantica di Hohenschwangau abbia influenzato in modo determinante il carattere sensibile e sognatore del sovrano.
L'origine del castello risale al 12° secolo quando venne edificato dai cavalieri di Schwangau che furono in un primo tempo vassalli dei guelfi e più tardi degli Hohenstaufen, il cui ultimo erede, il principe Corradino, morì decapitato a Napoli nel 1268. I cavalieri di Schwangau si estinsero nel '500 e il castello fu abbandonato e cadde in rovina. Per la sua magnifica posizione, ricordiamo che si trova accanto a Neuschwanstein, Hohenschwangau attirò le attenzioni dei Wittelsbach che lo acquistarono; tra il 1832 e il 1836 venne fatto completamente restaurare dall'allora principe ereditario Massimiliano, il futuro re Massimiliano II e padre di Ludwig.
L'ex armeria e sala conviviale in cui si curava la lirica d'amore cortese venne trasformata dal principe Max in cappella in stile neogotico. Le armature sono del 16° secolo mentre il piccolo altare, della scuola di Allgäu, risale al 1460. Di domenica e nei giorni festivi viene ancora oggi celebrata la Messa. Nella sala del Cavaliere del cigno si segnalano delle pregevoli pitture murali rappresentanti scene relative alla leggenda del cavaliere del cigno Lohengrin; i quadri sono stati eseguiti nel 1835 da Michael Neher e da Lorenzo Quaglio. Splendido il centrotavola in argento, donato dagli svevi della Baviera per le nozze del principe Massimiliano con la principessa Maria von Hohenzollern.
Nel 1833 Massimiliano visitò la Turchia e, affascinato dall'architettura e dai colori del paese, arredò la camera da letto della regina in stile turco; le pitture murali mostrano alcune tappe del suo viaggio in Oriente.
I castelli della Baviera sono tanti, vanno prenotati in anticipo e non sono vicini tra loro! Per questo è quasi impossibile organizzare in autonomia un tour completo dei castelli, andandoci in auto o treno, a meno che non si decida di fare una vera e propria vacanza e la si riesca ad organizzare con molto anticipo. Per questo esistono dei viaggi organizzati in pullman con partenza dall'Italia a cavallo del week end che includono la visita al castello di Neuschwanstein, a Linderhof, a Nymphenburg, con anche visita guidata di Monaco, del suo centro storico, dei luoghi e monumenti celebri, pranzo in un monastero benedettino e cena nella birreria più antica del mondo del 1328, con tutti gli spostamenti inclusi, e-book informativi in omaggio su tutte le principali tappe e hotel a Monaco.
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L'attuale camera degli Hohenstaufen era lo spogliatoio e camera da musica del re. Le pitture murali sono dedicate agli Hohenstaufen, che tra l'altro erano legati ai Wittelsbach: il conte Otto von Wittelsbach salvò infatti la vita a Barbarossa (l'imperatore Federico I) che lo nominò nel 1180 primo Duca di Baviera. Da notare il pianoforte quadrato intagliato in legno d'acero usato da Wagner per una serie di concerti privati che avevano un unico spettatore: Ludwig II. La cappella privata annessa alla stanza venne arredata dallo stesso sovrano che la impreziosì con due splendide icone russe, donategli dallo zar Alessandro II.
La sala degli Eroi è la stanza più grande ed importante del castello. I dipinti raffigurano la leggenda di Wilkina, una parte del ciclo di Teodorico di Verona, scomparso in Germania ma tramandato da una traduzione eseguita in Norvegia nel 13° secolo. Da notare il quadro intitolato "La festa del re Hermerich a Roma": i pittori si sono permessi uno scherzo immortalando i maestri più famosi del loro tempo - Moritz von Schwind, Peter Cornelius e Wilhelm Kaulbach - accanto ad una botte di vino... da vivi infatti non disdegnavano mai una buona bevuta! L'imponente trionfo in bronzo dorato a fuoco, che si ispira alla leggenda dei Nibelunghi, venne eseguito nel 1840 mentre il busto di Ludwig, in marmo di Carrara, risale al 1869 ed è opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.
Passiamo alla camera di Berchta. Secondo una leggenda bavarese Carlo Magno, primo grande re europeo, nacque nel mulino Reiss presso Gauting, nelle vicinanze del lago di Starnberg. Le pitture murali sono dedicate a lui e a sua madre Berchta. La coppa dorata al centro della stanza è un dono dei cavalieri dell'Ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold in occasione del suo 50° anno di appartenenza all'ordine.
La camera da letto reale, detta camera del Tasso, è ornata da dipinti raffiguranti la storia di Rinaldo e Armida tratta dalla "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso. Nel 1871 Ludwig, colpito da un terribile mal di denti, giaceva febbricitante nel letto quando nella stanza entrò il conte Holnstein, ambasciatore di Bismarck, che gli consegnò la famosa Kaiserbrief, la "Lettera Imperiale": dopo lunghe trattative il re acconsentì con la sua firma all'elezione di Guglielmo I ad imperatore tedesco.
Per approfondire la conoscenza di Ludwig II e dei Wittelsbach, si consiglia di visitare il Museum der bayerischen Könige (Alpseestraße 27, Hohenschwangau), il Museo dedicato ai Re bavaresi che si trova ai piedi del castello e si affaccia sullo scenografico Alpsee. Tra i pezzi più interessanti, spiccano un imponente servizio da tavola in bronzo dorato dedicato alla saga dei Nibelunghi e il mantello di velluto blu che Ludwig II utilizzava come gran maestro dell'Ordine di San Giorgio.
Re Ludwig II - Tutto (o quasi) sul re delle favole