Un tour nella Foresta Nera
Diario di viaggio di Luigi Quinzii - 2° Parte
Terzo giorno: pernottamento a Lauterbach
Si parte alla volta del cuore della Foresta Nera. Il primo paese che incontriamo è Donaueschingen, cittadina in cui viene indicata essere ufficialmente la sorgente del Danubio, che si trova nel giardino del Palazzo dei Principi von Fürstenberg, proprietari anche dell’omonimo birrificio; infatti la birra Fürstenberg nasce proprio a Donaueschingen. Dopo un breve giro ci spostiamo verso Villingen. Deliziosa cittadina medioevale, essa è anche il capoluogo della "Strada degli Orologi" e presenta nei suoi musei i più antichi orologi della Foresta Nera, come ad esempio nel Franziskaner Museum dove troviamo una ricca raccolta di orologi a cucù. Si può ammirare anche l’affascinate Duomo del XXII secolo, al cui fianco si trova una curiosissima fontana metallica a forma di torre. Qualche chilometro dopo siamo a Triberg, la capitale degli orologi in legno, se ne trovano in quantità e forme infinite ma dai prezzi piuttosto elevati.
Questo centro è famoso anche per le altissime cascate, intorno alle quali è possibile fare passeggiate nei boschi con diversi itinerari suddivisi in base alla lunghezza e alla difficoltà. Nel paese troviamo una grande quantità di negozi di souvenir e di caratteristiche case con pareti affrescate. Si riparte con tappa a Gutach, in cui si trova il Museo della Foresta Nera, che contiene la ricostruzione di vere e proprie casette tipiche: lo “Schwarzwalder Freilichtmuseum”. Il Museo, fondato nel 1963, ospita sei grandi fattorie che con i loro edifici collaterali ricostruiscono la vita rurale nella Foresta Nera tra il XVI ed il XX sec. L’unico edificio originale non ricostruito è il Vogtsbauernhof, risalente al 1570 e abitato fino al 1965. Al pianterreno ci sono il soggiorno, la cucina e le stalle, mentre al piano superiore le camere da letto e il fienile. La casa è costruita senza camini, affinché il fumo potesse salire in soffitta per aiutare a riscaldare nelle freddissime notti invernali. Davvero una visita suggestiva!
Si riparte alla volta di Lauterbach, l’ultima tappa della giornata. Piove ininterrottamente da tre giorni e in questa località, anche se siamo in agosto, ci sembra in realtà di essere nel mese di dicembre. Per la notte ci regaliamo un hotel (Hotel Käppelehof) totalmente immerso e isolato nella selva con tanto di sauna, bagno turco, piscina con vista prati e alberi, ma soprattutto vacche al pascolo che emettono un rimbombante muggito come ci si immaginava nelle fiabe ambientate in questi luoghi. Appare evidente che i clienti giunti in tale struttura siano lì per godersi la natura, essendo tra l’altro tutti sdraiati sui lettini bordo-piscina ad ammirare il panorama oltre le grandi vetrate. Sono le 19.00, e durante il breve e amato bagno nella piscina, nel pianoterra scende un invitante odore di salsicciotti bavaresi… Per gli ospiti e per forza anche per noi è già ora di cena. Prima di riposare ci concediamo la vista dell’immensa distesa di alberi dal terrazzino della nostra stanza: sembra di guardare un dipinto...
Quarto giorno: pernottamento a Baden Baden
Difficile nella vita di tutti i giorni immaginare di svegliarsi una mattina e poter fare colazione in una sala con vetrate panoramiche vista Foresta Nera… Dopo tanto spettacolo si parte per Schiltach, distante pochissimi chilometri. Questo centro è sicuramente il più pittoresco della Schwarzwald, oserei dire fiabesco, tutte case a graticcio con addirittura le facciate affrescate, come anche il Rathaus. Molto suggestive le abitazioni che si affacciano sul fiume Kinzig, attraverso il quale i boscaioli un tempo trasportavano il legno con le zattere.
Sempre sulle rive notiamo anche diverse Gasthof e ci domandiamo quanto possa essere fantastico soggiornarvi, meglio ancora se con un pò di sole! Si riparte e dopo qualche chilometro si fa tappa a Freudenstadt, che sorge su un altopiano a 750 metri immerso tra verdi boschi. Questo piccolo centro fondato nel 1599 per ospitare i lavoratori delle miniere d'argento, possiede una particolare struttura urbanistica a scacchiera, ed è stato ricostruito a seguito delle distruzioni della seconda guerra mondiale. Celebre è la Marktplatz, la piazza più grande della Germania (216 x 219 m), pedonale per la maggior parte e dotata di numerosi negozi, caffè e ristoranti dove poter degustare le specialità gastronomiche regionali. Sempre dalla Markplatz parte un trenino turistico che in pochi minuti porta fuori dal paese e come d’incanto ci si trova immersi nei boschi secolari della foresta intorno.
Usciti da Freudenstadt, prendiamo la cosiddetta “Schwarzwald Hochenstasse”, una strada che passa in mezzo ad altissimi e fittissimi alberi, lunga 60 km e che termina a Baden Baden. E’ molto buia e quasi non si vede il cielo, ma quale spettacolo! A pochi chilometri da Baden Baden, troviamo “rifugio culinario” presso una Gasthof nascosta nel verde, e la cortesia del proprietario accompagnata da un’ottima Wienerschnitzel trasformerà questo momento in uno dei più indimenticabili ricordi del tour.
Giungiamo finalmente a Baden Baden, stazione termale tra le più famose al mondo e frequentata nel secolo scorso anche dal jet set. Oggi questa città di 50.000 abitanti ha perso un pò lo smalto di un tempo, ma rimane pur sempre una località di cura e di villeggiatura elegante e piacevole. Molto bello il viale alberato che costeggia il fiume Oosbach, immerso tra fiori, fontane e ponticelli. Notevole è il Casinò, situato di fianco alla Trinkhalle, con le colonne in stile corinzio per 90 metri di porticato. A fianco si trova anche il teatro, un auditorium per concerti, ristorante e sale riunioni. La passeggiata della strada principale è dominata da caffè all’aperto, occupati in gran parte da facoltosi anziani provenienti da più parti del mondo per le cure termali. Non mancano, come è facile immaginare, negozi d’alta moda. Giunta ormai sera, decidiamo di cenare in un ristorante tipico ma ci accorgiamo di essere ormai fuori dal vero clima della Schwarzwald. In serata ci si concede una birra in uno dei caffè all’aperto.
Quinto giorno: partenza all’ultimo minuto per Oberammergau
Visto il delirante traffico sofferto in Svizzera nel viaggio di andata, decidiamo con immenso piacere di tornare in Italia aggiungendo la tappa ad Oberammergau, “la cartolina della Baviera” che manca alla mia collezione fotografica di questa fantastica ed unica regione. Dalla sera prima siamo però allertati per l’alluvione che sta colpendo la Bassa Baviera e l’Austria, ma nulla può farci pensare che anche nella nostra destinazione possano esserci problemi. Ciò nonostante e senza troppi dubbi, imbocchiamo l’autostrada A8 per poi svoltare sull’A7 direzione Garmisch. La fortuna ma anche l’efficienza tedesca, vogliono che all’altezza di Memmingen veniamo contattati ed avvertiti dalla gentilissima proprietaria del Garni che le strade ad Oberammergau sono praticamente chiuse causa pericolo alluvione. In pochissimi minuti viene naturale decidere di svoltare per la A96 direzione München…
Come è facile prevedere, essendo l’intero traffico dirottato verso la capitale bavarese, impieghiamo cinque ore per giungervi. Nessun ripiego però, perché passeggiare sulla Neuhauserstrasse e mangiare stinco di maiale all’Augustiner è sempre la più grande emozione, così forte che decidiamo che faremo Capodanno a Monaco!! L’indomani, anche se con qualche difficoltà, riusciamo a tornare in Italia via Innsbruck, con la certezza che per gli amanti della Germania e dei paesaggi naturali, vale davvero la pena di visitare la Schwarzwald! Auf Wiedersehen a Capodanno…