Campo di concentramento di Flossenbürg
Il campo di concentramento di Flossenbürg è stato aperto nel maggio del 1938 nel nord-est della Baviera, a pochi km dal confine con la Repubblica Ceca. La cittadina di Flossenbürg venne scelta perché si trovava vicino a dei giacimenti di granito di proprietà delle SS: i detenuti lavoravano tutto il giorno nelle cave e alla sera tornavano stremati al campo. Dai 400 prigionieri presenti nel 1938 si è passati ai 15.000 nel 1945: ebrei, nemici politici, omosessuali, prigionieri di guerra, rom e sinti. In tutto sono transitati a Flossenbürg circa 100.000 deportati, di cui 30.000 sono morti.
Nell'aprile del 1945 quasi tutti i detenuti furono costretti ad uscire dal campo per partecipare alla marcia della morte verso Dachau. Il campo venne liberato dagli americani il 23 aprile, quando erano rimasti 1.500 detenuti in fin di vita. Dal 1957 al 1960 è stato progettato un cimitero in onore delle vittime del campo. Tutte le salme dei deportati che furono ammazzati e seppelliti nei cimiteri locali, e lungo i percorsi utilizzati dalle marce della morte in Baviera, sono state riesumate e qui seppellite.
Flossenbürg è stato aperto al pubblico come luogo di memoria e commemorazione nel 1946. Il portone d'ingresso, la piazza dell'appello, la torretta di controllo e il crematorio sono rimasti a documentare una delle pagine più atroci della storia.